Ho spesso desiderato sviluppare e produrre dei veri e propri giochi, destinati a bambini di ogni età. Confrontarsi con il mondo dei giochi signi!ca progettare buoni utensili, in grado di penetrare in maniera diretta la sfera emotiva dell’essere umano, dotati di una forte valenza poetica, capaci di evocare il mondo della memoria e di stimolare l’immaginazione. I giochi, quelli buoni, diventano dei veri ed espliciti oggetti transizionali. Quando Matteo Ragni mi ha descritto il suo progetto non solo ho ritrovato una sintonia di visione su questo specifico tema, ma vi ho anche immediatamente riconosciuto quella particolare Componente Trasgressiva che contraddistingue il design italiano di qualità. Mi riferisco alla capacità di trasgredire al sistema di regole all’interno del quale si trovano ad operare le imprese industriali: a fronte di una produzione di massa spesso di poca qualità sia materiale che di progetto, queste macchinine sono realizzate con cura in maniera da durare nel tempo e la loro semplicità formale (sono infatti generate solo da due linee) non assorda in maniera chiassosa chi la usa ma concede spazio per una relazione più profonda, compenetrata, tessuta in un rapporto che si dispiega nell’immaginazione. Il risultato diventa una sorta di manifesto: critico nei confronti del modello un po’ distorto adottato dalla nostra società dei consumi e propositivo nel suggerire una sua possibile virtuosa evoluzione.
Alberto Alessi
I have often wanted to develop and produce real, proper toys that are meant for children of all ages. Dealing with the world of toys and games entails designing objects that can directly tap into human emotions. They have a strong poetic value, and are capable of evoking memories and stimulating the imagination. Toys – good toys – become real, explicit transitional objects. When Matteo Ragni described his project to me, not only did I have a harmony of vision on this specific theme, but I also immediately recognised that particular Transgressive Component that marks quality Italian design. I refer to its ability to transgress the system of rules which industrial companies find themselves working in. With mass produced items, both the material and the design are often of poor quality, but these cars are executed with such care that they last for a long time. Their formal simplicity (they are produced with only two lines) means that the person who uses them isn’t noisily deafened, but is instead provided with the space for a deeper, more permeated connection that embeds and unfolds itself in the imagination. The result has become a sort of manifesto: it’s critical of the model that our consumer society has adopted, but constructively suggesting a possible virtuous evolution.
Alberto Alessi